Social housing

La componente di socialità della Cooperativa che si esplica attraverso la prevalente attenzione all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, si estende anche alla tipologia della produzione come quella dell’edilizia.

All’attività di manutenzione di unità immobiliari svolta sin dalla costituzione, recentemente si è approfondito il settore del c.d. social housing, cioè quello che porta a costruire o ristrutturare immobili da destinare a particolari categorie di persone che difficilmente possono accedere al mercato privato; e che per età, disagio sociale, stati patologici, situazioni familiari hanno bisogno di soluzioni abitative particolari.

Due i filoni intrapresi: quello del “condominio sociale” e quello della struttura “di servizio abitativo”. Il primo offre minialloggi per over sessantacinquenni (che abitano appartamenti vecchi , troppo grandi e costosi di gestione)  collocati in un edificio in cui una delle unità abitative è assegnata a una coppia di giovani che abbisognano di un alloggio, con l’offerta di gestire e mettere a reddito la loro  casa senza alienarla.

Formula sperimentale interessante per la regione, che ha già finanziato la Cooperativa per un primo piccolo intervento di 3 alloggi in corso in via s. Servolo/ san Giacomo – Trieste; e sulla cui scia è stato presentato un analogo intervento in via Cumano – Trieste per 6 monovani.

Quanto al filone delle strutture “di servizio abitativo” l’avanzato progetto “Muggia over” per il quale è in corso la definizione della concessione demaniale dell’apt in comune Muggia via Garibaldi 4 e 6, prevede la ristrutturazione delle caserme ex-guardia di finanzia esistenti ed abbandonate in un complesso per servizi di tipo ricettivo per permanenze brevi o medie e soggiorni turistici di persone e/o gruppi, destinata sia alle ferie che all’accoglienza di lavoratori in trasferta. Si tratta di 3 minialloggi da due persone e 6 stanze a due letti che possono essere destinate anche a persone parzialmente non autosufficienti ed assistite o ad anziani che vogliano passare un periodo di riposo e svago in sicurezza. L’edificio sarà configurato in modo che ci siano gli spazi di condivisione come un ristorante-bar-laboratorio di cucina e spazi pubblici esterni tali da offrire occasioni di vita di relazione. Le necessità dei servizi alla persona sarebbero svolte da altre cooperative sociali a ciò autorizzate, associate alla Torrenuvola.